Django Unchained al Cinema Oscer Niemeyer

Cosa fai per il tuo padrone?”. “Non ascolti? Non sono uno schiavo”. “Sei davvero libero?”. “Sì, proprio libero”. “Cioè hai voluto tu vestirti così?“. (diaologo tra Bettina e Big Daddy) 

Porta a casa due premi dal British Academy Film Awards il film di Quentin Tarantino “Django”: uno per Christopher Swatz, come migliore attore non protagonista e l’altro per la migliore sceneggiatura originale.

Si scolpisce nella memoria questo western indimenticabile, per la sua sagacità, per la straordinaria colonna sonora, per la sceneggiatura da urlo, per il susseguirsi di battute e colpi di scena, rimanendo in bilico sull’accattivante filo dell’ironia.

La locandina di Django, curata dal grafico italiano Federico Mancosu.

La locandina di Django, curata dal grafico italiano Federico Mancosu.

 


Il film è ambientato nel periodo antecedente la guerra civile americana.

Il cacciatore di taglie di origine tedesca dottor King Schultz, su un carretto da dentista, è alla ricerca dei fratelli Brittle, per consegnarli alle autorità piuttosto morti che vivi e incassare la ricompensa. Per scovarli, libera dalle catene lo schiavo Django, promettendogli la libertà a missione completata. Tra i due uomini nasce così un sodalizio umano e professionale che li conduce attraverso l’America delle piantagioni e degli orrori razzisti alla ricerca dei criminali in fuga e della moglie di Django, Broomhilda, venduta come schiava a qualche possidente negriero. (My movies).

Il film è in piena continuità stilistica col precedente “Bastardi senza gloria” , del 2009: identica è la volontà di revisionare la storia e di proporla al pubblico attraverso la lente grottesca, originale, spietata e sorprendente del “sanguinario” regista.

Django Unchained è un omaggio al western all’italiana di Sergio Corbucci, regista che Tarantino colloca tra i suoi maestri, insieme a Sergio Leone, Dario Argento e molti altri.

Numerose sono infatti le “chicche” scovate nei cassetti del cinema, a partire dall’epico intro, due minuti e cinquanta di Django , canzone che fece da colonna sonora all’omonimo film di Sergio Corbucci del 1966. Più western di così si muore.

Christoph Waltz e Jamie Fox in Django

Christoph Waltz e Jamie Fox in Django

Senza contare l’amore per il made in Italy: è infatti Elisa l’interprete di Ancora qui, brano scritto da Ennio Morriconeè italiana la locandina, ideata dal grafico Federico Mancosu ed è un tributo a Sergio Neri, eroe mitico dei western all’italiana, nonchè originale Django del film di Corbucci del 1966,  il cammeo con il dialogo sull’esatta pronuncia di Django: ““Come ti chiami?”. “Django”. “Puoi dirmi come si scrive?”. ”D-J-A-N-G-O. La D è muta”. “Lo so”.

Ovviamente questo film, campione d’incassi e di sagacità, candidato a ben 5 oscar, non poteva mancare nella programmazione del Cinema Auditorium Oscar Niemeyer.

L’appuntamento con Django Unchained (cast: ,) è  Venerdì 15 febbraio alle ore 20:30, Sabato 16 e domenica 17 febbraio alle 18:00 ed alle 21:00.

 

 

 

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