La piccola chiesa dedicata al Battista, sita nell’omonimo quartiere minorese di San Giovanni a mare, ospita come ogni anno il tradizionale presepe, elemento di aggregazione che garantisce almeno per alcune settimana la riapertura del piccolo tempio.
Il gruppo di giovani cultori dell’arte, che già fu di Luca Cupiello, anche quest’anno ha deciso di impreziosire il loro personale omaggio al Bambino con una mostra sulla storia del presepe napoletano, articolata in più sezioni ed arricchita da un documentario che ne ricostruisce le tappe.
L’iniziativa non a caso è stata intitolata “L’anima del presepe”: anima in senso materiale, come richiamo al dato artigianale ed artistico; anima secondo una chiave interpretativa più eterea, emozionale, poiché il presepe è il primo vero incontro per molti con l’arte, un incontro con la propria fantasia, con i ricordi d’infanzia… Il percorso didascalico si articola in sei sezioni: il corteo degli orientali, la taverna, la costruzione del pastore, l’annuncio ai pastori, la stalla della Natività; il presepio di san Francesco.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 18:30 alle 19:30 e nei giorni festivi anche al mattino dalle 11:30 alle 12:30; di seguito pubblichiamo un estratto della presentazione sul blog ufficiale degli animatori:
Il presepe non è solo una ragazzata, come pure apparve al Vanvitelli, celebre architetto settecentesco a cui si devono le grazie della Reggia di Caserta. Si tratta di qualcosa di più complesso e profondo, un misto di arte e devozione, fantasia e tradizione, culto e folclore. Il presepe è dunque anima, oltre che tecnica. É il luogo che si anima con i suoi pastori mobili e la mimesi della natura (fiumi, luci, suoni); è una creatura che, dotata della sua anima dalla fantasia costruttiva dell’ideatore, “popola” il Natale, rubando un po’ di spazio nelle chiese e nelle case; è quell’insieme di sughero e muschio, terracotta e legno che accompagna il viandante lungo la via, animando qualche anfratto naturale o arricchendo un’edicola votiva; è il figlio prediletto del presepista di turno che, anche con mezzi poveri e con abilità non sempre eccelse, vuole far sentire la sua “voce” popolando con fantasiose evoluzioni una fontana o un negozio, una scuola o una piazza. Lo spazio espositivo allestito in San Giovanni nasce dunque da una duplice esigenza: illustrare nelle forme e nei modi della divulgazione la storia del presepe, dai suoi più lontani antenati alle odierne mode, e al tempo stesso dare spazio a quel misto di sentimento e commozione che assale chi anno dopo anno fa rivivere in maniera nuova o consueta la sua magia.
Un pensiero conclusivo:
Ma, se è questo e tant’altro, il presepe ha pure un’anima più eterea, sentimentale, passionale. É il primo vero incontro per molti con l’arte, è il momento della riscoperta di tradizioni familiari ataviche, è l’odore del muschio insecchito conservato dall’anno prima, è la conta delle statuine per verificarne numero e saldezza, è la stella cometa con le sue luci colorate da piazzare nel punto più alto, è la carta delle montagne, ogni anno più rovinata e dunque più funzionale allo scopo, è il fiume (o la fontana) da posizionare in modo sempre nuovo… é, insomma, un incontro con la propria fantasia, con i ricordi d’infanzia, quando si era iniziati a questa passione dai propri genitori, con l’emozione della deposizione del Bambino, magari recato in pellegrinaggio per le stanze della casa a mo’ di processione. Il presepe è, insomma, tutto ciò che questa piccola mostra non è in grado di rappresentare, ma solo suggerire.
ed ovviamente la locandina, realizzata da me!!!