Alla ricerca della ricetta del casatiello dolce, ci si imbatte in numerosi siti di cucina, per lo più campani e se ci si sofferma sui commenti alle varie ricette, facilmente ci si imbatte in affermazioni di questo tipo:
“E’ un odore a me molto caro, viste le mie chiare origini procidane. Mia madre preparava questo tipo di casatiello, per accontentare e rinverdire le origine del mio papà procidano. Ricordo che si andava ad infornarli al forno del fornaio vicino casa nostra, che ci forniva anche il criscito madre, era un pò il forno di tutte le famiglie del quartiere. Il nostro bel casatiello si distingueva dagli altri dolci che venivano preparati per la pasqua, ma ben presto molte delle persone che condividevano questo rito dell’infornata, si fecero dare la ricetta da mia madre e nei successsivi anni molti incominciarono a preparalo.
Se dovessi dirvi che era il dolce che più amavo non me la sento di dire, anche perchè era bello grosso è durava anche una settimana e chiaramente non si doveva buttare via, quindi dopo quattro, cinque giorni, incominciava anche ad essere un pochettino duro, e poi purtroppo era perdente rispetto alle pastiere.
Oggi, però, quando lo trovo da mangiare, non ne lascio nemmeno una briciola sul tavolo, soprattutto perchè mi fa ritornare in mente, l’infanzia bella, di quegli anni, ma soprattutto mi ricorda l’invasione degli odori di tutte le preparazioni che uscivano dalla cucina di mia madre e delle tante mamme che preparavano, quasi sempre nella stessa giornata, i casatielli, dolce e salato, le pastiere e panettoni vari” (commento di Rosario Mattera dal sito: http://www.lucianopignataro.it).
E’ un commento che lascia piacevolmente stupiti, di quello stupore che sa d’infanzia e ricordi semplici semplici, proprio come la ricetta che sarà di seguito postata.
In tempi frenetici, come questi, in tempi di “crisi”, sia economica che dei valori, uno sguardo sereno alle nostre tradizioni e al nostro passato, fatto di profumi e sensazioni, è sempre benefico.
Concedersi un sorriso, mentre si è cullati dai ricordi: un ottimo motivo per non dimenticare le nostre secolari tradizioni e per portarle avanti, insegnandole alle nuove generazioni, affinchè il progresso, la tecnologia, il mito della velocità e del “tutto e subito”, non spazzino via le piccole gioie che ancora sopravvivono nelle nostre case e durante le nostre feste.
Prima di riportare la ricetta del casatiello dolce, è giusto fare qualche piccola notazione e contestualizzazione stagionale.
L’elemento indispensabile di questo dolce così semplice all’apparenza, è il “criscito”, la pasta madre che tanti anni fa si preparava in casa e che oggi si compra dal panettiere. Questa pasta ne garantisce un’ottima conservazione, tanto che si conserva fino ad una settimana dopo (si indurisce un po’, ma prima, si sa, non si buttava via niente e veniva consumato col latte della prima colazione).
La preparazione del casatiello richiede due giorni e una notte, quindi è bene armarsi di una buona dose di “Santa Pacienza”, indispensabile in ogni cosa, se si vogliono ottenere buoni risultati. (Imparare l’arte della pazienza non sarà mai inutile!).
Ricordiamo con piacere la giornata della Pasquetta, quando oltre alle pietanze che portavamo per la gita fuori porta – la pastiera fra per antipasto di dolce -, mangiavamo il “casatiello” con la pecorella di zucchero, quasi sempre intera perchè ci sembrava brutto romperla
Ed ecco la ricetta!
Ingredienti per un casatiello
Per l’impasto:
500 g. di farina
4 uova
250 g. di zucchero
125 g. di sugna
100 g. di criscito (pasta madre)
1 arancia di giardino premuta
un bicchierino di liquore Strega
cannella, chiodi di garofano
per la decorazione:
4 uova
albume d’uovo montato a neve
zucchero a velo
qualche goccia di limone
confettini “diavulilli”
Conviene cominciare la preparazione di sera, per aver il tempo di “rinfrescare” l’impasto per due volte. Aggiungere al criscito un uovo, un cucchiaio di farina ed un cucchiaio di zucchero; impastare e lasciar riposare e lievitare per una notte. Il giorno dopo ripetere l’operazione, aggiungendo gli stessi ingredienti.
Dopo 12 ore aggiungere quel che resta della farina, dello zucchero e della sugna, le altre due uova e gli aromi e continuare a lavorare. Ungere con la sugna uno stampo col buco centrale, riempirlo con l’impasto ottenuto ed immergervi le restanti 4 uova, coprendole con piccole striscette di pasta a croce. Lasciare il casatiello a riposare e lievitare al caldo sino a che l’impasto non avrà quasi ricoperto le uova.
Solo a questo punto infornare a 180 gradi, in un forno già caldo, per circa un’ora. Dopo la cottura decorare con il bianco montato a neve insieme allo zucchero a velo ed al limone e cospargere con i piccoli confettini colorati chiamati “diavulilli”.
(La ricetta è presa di sana pianta dal sito : http://www.lucianopignataro.it)